Parigi...

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    ...parigino per sempre

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    2° giorno: 28/12/2011 2° parte


    Sono quasi le 17 ed è ora di affrontare il museo del Louvre. Oggi il museo ha la chiusura posticipata alle 21:45, così avremo tutto il tempo per visitarlo. Quindi, senza perdere tempo, imbocchiamo rue Clovis che costeggia la chiesa S. Etienne du Mont e poi scendiamo per rue du Cardinal Lemoine per prendere la metro all’omonima fermata.

    Tramite una coincidenza con la linea 7, scendiamo alla fermata del Palais Royal - Musée du Louvre e da qui, passando sotto l’ala Richelieu, sbuchiamo all’interno dello spiazzale dove c’ è la famosa piramide di vetro di Ming Pei.

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    Il Louvre è così imponente che non si fa fatica ad immaginarlo come antica sede reale. Dopo una mezz’oretta (oramai si sono fatte le 17:30) a guardarci intorno e a rimanere sempre più meravigliati di quanto tutto sia grande, decidiamo di entrare nella Piramide. Per chi non ha il biglietto, la fila per entrare dentro a fare il controllo di sicurezza, è molto lunga… ad occhio e croce un’oretta… noi invece col P.M.P. entriamo subito e dopo i dovuti controlli, ci attardiamo un pochetto a vedere da dentro quest’opera così tanto osteggiata e invece così tanto bella:

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    A dispetto della fila per entrare che era unica, quella per fare i biglietti (10 euro) si divide fra molti punti vendita così il tutto sembra molto più rapido.

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    Noi col nostro P.M.P ci dirigiamo verso l’entrata dell’ala Sully e dopo un rapido controllo può iniziare la visita. Gli obiettivi della visita sono due:
    - la sezione egizia;
    - l’ala Denon con le opere del Rinascimento italiano e la pittura francese del 1800 (David, Delacroix e Gericault)
    E devo ammettere che siamo riusciti a vedere tutto… anche la Venere di Milo, ma ne parlerò dopo ;)

    Io sono un appassionato della cultura egizia, così lontana da noi, ma così progredita per quei tempi. Come prima immagine vi metto la foto del busto di Champollion, colui il quale ha decifrato la stele di Rosetta permettendo a tutti noi di fare luce sulla loro cultura millenaria. Diceva di sé stesso:

    “Sono tutto dell'Egitto e l'Egitto è tutto per me”


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    La sezione egizia si sviluppa su due livelli, il “piano terra, 0” in cui vi è il percorso definito “tematico” e il ”primo piano,1” in cui vi è quello “cronologico”. Al piano “-1” vi aspetta questa enigmatica Sfinge:

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    Mentre, dopo essere saliti di livello, la statua del dio Horus, il dio falco, vi indicherà la direzione ;)

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    Ci sono diverse steli, alcune che descrivono anche il menù dei faraoni, la seguente è quella di un capo degli artigiani, un tal Irtysen, che si vanta delle sue capacità (tradotta al volo per voi ;)):

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    Le sale sono molto ricche di opere e ve ne mostro alcune:

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    Un busto di Akhenaton, il faraone eretico, colui il quale cercò di introdurre in Egitto il monoteismo. Alla sua morte tutte le sue immagini furono distrutte e averne trovato un esemplare più o meno integro, è stato un vero colpo di fortuna. Il faraone fu lo sposo di Nefertiti e il padre di Tutankhamon.

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    Ed ecco il famoso “Scriba Seduto”:

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    Ed ecco finalmente la prima ed unica mummia che ho visto, mi dispiace, ma non mi sono appuntato il suo nome:

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    Le sale circostanti sono piene di sarcofagi magistralmente decorati, eccovene un esempio:

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    Lasciando la sezione egizia per dirigerci verso l’Ala Denon ci hanno incuriosito queste ultime opere:

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    Spostatici nell’ala Denon, ci dà il benvenuto la Nike di Samotracia, bellissima ed elegante nel suo portamento fiero:

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    A questo punto vi è il dolce dilemma se iniziare dalla Grande Galleria con la pittura italiana o dalla sala 75 con quella francese. La scelta ricade su quest’ultima e così in sequenza ammiriamo:

    L’incoronazione di Napoleone (David), il dipinto è grandissimo e coglie, come in una fotografia, l’attimo in cui Napoleone incorona sua moglie Giuseppina:

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    La barca di Dante (Delacroix). Viene rappresentato un passaggio dell’ottavo canto dell’Inferno in cui Dante e Virgilio solcano le acque a bordo della barca guidata dal demone nocchiero Flegias mentre i dannati cercano di salirci sopra.

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    La zattera della Medusa (Gericault). In questo quadro si narrano le vicende reali del naufragio della fregata francese Medusa. E’ il primo quadro importante del pittore che, cavalcando la cronaca, riceverà moltissime critiche per poi venir rivalutato dopo la sua prematura scomparsa. La forte carica umana e la varietà delle emozioni, dalla disperazione (in basso a sinistra) alla più alta speranza (in alto a destra), lo rendono, a mio dire, un quadro bellissimo.

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    La libertà che guida il popolo (Delacroix). Il pittore, parlando al fratello di questo dipinto, dirà:

    “Ho cominciato un tema moderno, una barricata... e, se non ho vinto per la patria, almeno dipingerò per essa...”

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    Ed ora si passa a “Lei”, avete capito di chi parlo ;)

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    Non mi ha dato nessuna particolare emozione ma devo ammettere che il suo sorriso velato ha attratto per un bel po’ la mia attenzione, anche se ero un po’ prevenuto. Dall’altra parte della sala e ahimè molto meno ammirato: Le nozze di Cana (il Veronese) “risarcimento” alle spese di guerra napoleoniche in Italia.

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    Da questo punto in poi si passa nella Grande Galleria con la magnificenza dei dipinti italiani… il passeggiare e vedere così tante “nostre” opere è stato entusiasmante. Forse la parte del Louvre più bella è proprio qui.

    L’Arcimboldo e le sue “stagioni”:

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    Ancora Leonardo con “S. Giovanni Battista” e “Bacco”:

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    Marte:

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    Poi mi hanno colpito questi due dipinti di Daniele da Volterra che ritraggono la lotta fra Davide e Golia da “entrambi i lati” e difatti sono posizionati in mezzo alla sala l’un contro l’altro:

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    Poi mi ha incuriosito questo dipinto di Antonio Carracci:

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    Per ultimo, ma non per importanza, l’immortale Caravaggio con “La morte della Vergine”, secondo me una rock star ante litteram:

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    Manca pochissimo alla chiusura così ci fiondiamo al piano di sotto per vedere:

    “Lo schiavo morente” di Michelangelo:

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    Il delizioso “Amore e Psiche” di Canova:

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    Il sarcofago degli sposi:

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    E lei la seducente Venere di Milo. Il tempo era ormai scaduto, ma un simpatico guardiano ci fa comunque entrare nella sala per ammirarla, eccola da tutti i lati:

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    E per finire, uscendo, le Cariatidi:

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    E qui termina il giro del Louvre. Usciamo dal museo contenti di aver visto alcune delle opere d’arte più importanti e significative del mondo.

    Sono le 22:00 circa e il mio mal di schiena ha partecipato attivamente alla visita… e così, essendo brutto tempo, decidiamo, io, di andare a riposare, e la mia amica, di connettersi ad internet dall’ostello.

    Alla luce della visita i consigli che posso darvi sono due:
    1) programmate la visita al Louvre per il pomeriggio del giorno di chiusura posticipata, ci sarà sicuramente meno gente rispetto al mattino e potrete godervi le opere con maggiore serenità visto il minor afflusso serale;
    2) nonostante le ampie sale, nel Louvre fa molto caldo, quindi vestitevi leggeri se vi entrerete durante il periodo invernale… noi abbiamo sofferto molto il caldo soprattutto nella sezione egizia.

    A domani con la salita sulla Torre Eiffel… con sorpresa!!! ;)
     
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