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Owen80.
2° giorno: 28/12/2011 1° parte
Ci svegliamo pimpanti… o meglio ci svegliamo io, un po’ acciaccato, e la mia compagna di viaggio, un po’ insonnolita, e scendiamo a fare colazione e poi con la linea 1 raggiungiamo l’Hotel de Ville, il comune parigino. L’Hotel, nel suo spiazzo, ospita una pista di pattinaggio e delle giostrine che sono gratuite… il primo giorno dell’anno nuovo non ci faremo mancare un giretto
Oggi è il primo giorno di validità del Paris Museum Pass, così ci dirigiamo verso l’Ile de la Cité e la Cattedrale di Notre Dame, magnifica con le sue torri ed i suoi portali, così, senza un briciolo di fila (09:50), vi entriamo ed è stupenda come ci aspettavamo…
Con la convinzione (errata) di tornare il primo dell’anno (e chi si è svegliato… ^^’) per ascoltare la messa con i canti gregoriani, facciamo un rapido giro e ci mettiamo in coda (10:10) per salire sulle sue Torri. Una oretta scarsa di fila e saliamo… Lo spazio lì sopra è stretto ed è per questo motivo che fanno entrare solo 20 persone ogni 10’ e la fila è obbligatoria anche col P.M.P. Il costo della salita senza Pass è 8 euro.
L’entrata avviene da un piccolo accesso sul lato destro della Cattedrale (dall’altro lato rispetto alla Senna per intenderci, in rue due Cloitre Notre Dame). Vi consiglio di dare un’occhiata agli orari di salita alla sommità delle Torri (posti vicino l’entrata) perché noi, causa un po’ il cattivo tempo, siamo stati il penultimo gruppo a potervi accedere e molti altri in fila dietro di noi non vi hanno avuto accesso.
La salita non è la fine del mondo perché a metà strada c’è il negozio di souvenir dove verremo condotti e fatti riposare… Ripresa la salita, spuntiamo fra le due Torri al di sopra del rosone e questo è lo spettacolo mozzafiato che si gode da lì sopra:
Il gargoyle sembra anche lui ammirato da cotanto spettacolo, ma in realtà secondo me si sta chiedendo quando vedremo uno sprazzo di sole?
Intanto in piazza si va allungando la fila per visitare la Cattedrale:
E’ quasi mezzogiorno ed anche il gargoyle vede di buon occhio uno spuntino :
Ma proseguiamo col giro delle Torri. Essendoci attardati ad osservare il panorama perdiamo l’occasione di visitare la campana della Torre Sud… mannaggia a noi e quindi si sale ancora per raggiungere la sommità della Torre Sud. Il vento è molto forte ma il panorama merita tutto.
La discesa è un po’ lunghetta e se fatta tutta d’un colpo, potrebbe far girare la testa.
Scesi ci godiamo un po’ la piazza e costeggiando la Cattedrale dal lato della Senna, apprezziamo la magnifica realizzazione degli archi rampanti. Questi, assorbendo la spinta dei costoloni delle volte a crociera, permettono l’apertura dei vani che ospitano le vetrate istoriate.
Dopo aver appreso che Federico Moccia ha fatto danni anche qui ^^’’’ (Pont de l'Archevêché) proseguiamo sulla rive gauche e proprio di fronte alla Cattedrale, diamo un’occhiata e compriamo qualche acquerello e cartolina alle famose bancarelle dei bouquinistes, delle bancarelle poggiate sul parapetto del lungoSenna:
Si è fatta quasi l’una ed in attesa del pranzo, in piazza René Viviani di fronte la Cattedrale, diamo un morso ad un pezzo di torta al cioccolato portata addirittura dall’Italia ieri “Ben” rifocillati (col cavolo direbbe la mia amica ), andiamo alla ricerca della libreria Shakespeare & Co., una piccola libreria in Rue Bûcherie 37 che ai tempi della beat generation ha ospitato i più grandi esponenti di questa corrente letteraria…
Non fatevi fregare, la via è divisa in due parti dalla piazza/parco René Viviani e la libreria si trova nella metà più lontana rispetto alla facciata della Cattedrale, vicino al Petit Pont.
Non vi sono parole per descrivere le emozioni che ho provato in quello che è forse uno degli ultimi baluardi del romanticismo letterario… spero che le foto vi facciano provare queste sensazioni, per me sarà una tappa obbligatoria per ogni viaggio nella capitale francese:
Si possono anche lasciare dei commenti… fra i tanti ho scelto questo che è particolarmente toccante:
Una delle stanze affaccia proprio sulla Cattedrale:
Devo ammettere che in questo posto, nel cuore di Parigi, ho trovato la “mia” Parigi, quella che ognuno di noi sogna e immagina quando pensa a questa meravigliosa città…
Ma ahimè il tempo fugge via ed è ora di addentrarci nel Quartiere Latino cercando di visitare il Pantheon, prima che chiuda (15:30 in questi giorni), e la chiesa di S. Etienne du Mont, e se il tempo lo permette di fare un giro al Giardino del Lussemburgo dove il palazzo omonimo ospita il Senato francese.
Passeggiando per il Quartiere passiamo davanti alla chiesa di S. Severine e scattiamo un paio di foto anche all’Hotel de Cluny che ospita il museo del Medioevo:
Un rapido passaggio davanti alla Sorbona (rue Saint Jacques) perché inizia a piovere forte e ad un tratto sbuchiamo in rue Soufflot che porta al Pantheon e a S. Etienne du Mont:
Il Pantheon, più volte chiesa cattolica consacrata a S. Genoveffa, è ora un monumento laico alla grandezza degli uomini di Francia, reca sotto il timpano questa scritta:
Al suo interno sono ospitate le tombe di alcuni dei più importanti uomini di Francia. Nel 1851 si svolse il famoso esperimento del pendolo di Foucault che dimostrò la rotazione terrestre:
Sulle pareti del Pantheon vi sono affreschi che illustrano la storia di alcuni dei personaggi francesi più importanti da Carlo Magno a Santa Genoveffa, patrona di Parigi, a Giovanna d’Arco, la cui rappresentazione mi ha particolarmente colpito:
La cripta, invece, ospita le tombe dei più grandi di Francia: Pierre e Marie Curie, Victor Hugo, Alexandre Dumas, Emile Zola, Voltaire, e tanti altri ancora:
Sono le 15:25, e visto che la chiesa di S. Etienne du Mont apre alle visite solo alle 16, decidiamo di andare a mangiare. Cercando qualcosa aperto, capitiamo davanti all’Ecole Polytechnique che dirà qualcosa a qualcuno di voi
Ad ogni modo troviamo un locale greco (in rue de l’Ecole Polytechnique) e con 5 euro mangiamo una pita enorme con le patatine… ne usciamo così sazi che quella sera non ceneremo nemmeno
Intanto la chiesa apre ed entriamo:
La particolarità di questa chiesa, oltre a quella di avere una sola torre, è quella di possedere ancora intatta la jubé, la tribuna, da cui venivano pronunciati i sermoni.
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